Cari Soci e cari amici di Italia Nostra-Torino,
alcuni fatti non positivi, in questi mesi, e varie cose su cui riflettere e su cui, entro certi limiti, c’è la possibilità di intervenire.
E’ stato escluso dalla Giunta del Comune di Torino il Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica Guido Montanari, con cui negli anni prima dell’insediamento dell’attuale Amministrazione avevamo condiviso importanti battaglie.
Dall’opposizione al grattacielo Intesa San Paolo in corso Vittorio, a quella contro varie altre iniziative cementizie, parcheggi interrati in delicate collocazioni ambientali, trasformazione del Palazzo del Lavoro di Nervi in centro commerciale anche a spese del verde, diffuse varianti urbanistiche in incremento per finanziare il Comune, trasformazione del Parco Michelotti in quella specie di modesta Disneyland che sarebbe stato il complesso Zoom, e uso del Valentino per Saloni dell’Auto e altre manifestazioni fieristiche.
Queste battaglie erano state condivise dal Movimento attualmente alla guida della città, ed in particolare dalla attuale Sindaca.
Si sa che poi che le dure esigenze della responsabilità amministrativa possono fare arretrare da alcune rivendicazioni, sta di fatto che noi di Italia Nostra e delle altre associazioni e gruppi ambientalisti, Pronatura e varie, ci siamo trovati più volte proprio a discutere con franchezza con Montanari per quelli che ci sembravano ripiegamenti da una politica di difesa ambientale, e il Vicesindaco si era sempre prodigato nel sostenere che, al di là di quello che lui, la Sindaca e il Movimento avrebbero preferito, esigenze economiche incoercibili imponevano certi sacrifici. E che comunque anche dove lui da solo avrebbe deciso in modo abbastanza diverso, vedi il Valentino, un dovere di leale collaborazione imponeva di adeguarsi, come ci risulta abbia fatto.
Poi arrivato il fulmine, certo secondo noi non disastroso, del trasferimento a Milano del Salone dell’Auto, e Montanari è stato investito dall’accusa di avere sabotato il Salone appena svoltosi spaventando gli organizzatori. Come se l’aver fatto comminare multe per reali sforamenti dai permessi di uso di suolo pubblico ed aver borbottato contro il Salone a tiro di orecchio di giornalista costituisse lesa maestà contro la sacralità del grande evento, tale da suscitare la giusta indignazione e la fuga dei padroni della fiera.
Come se veramente si potesse immaginare che gli organizzatori non stessero da tempo da tempo trattando con la dinamica Milano, scelta fra l’altro molto comprensibile.
A parte il dispiacere umano e l’ingiustizia a spese di Montanari, accusato di un fanatismo ambientalista che proprio noi ambientalisti, più volte non in accordo con lui, possiamo smentire, quello che ci preoccupa è la mentalità messa in evidenza da questo episodio, per cui Torino deve cogliere ogni e qualsiasi occasione per attirare visitatori, per scintillare, anche a spese della qualità e della dignità del suo ambiente.
Noi troviamo miope, alla lunga, anche la scommessa economica basata su questo. Le città italiane abbracciate e magari anche soffocate dal turismo lo sono per le loro qualità permanenti, non per una girandola di eventi, tanto meno per cose che si insediassero per lunghi periodi nei luoghi più belli.
Abbiamo l’impressione che chi amministra adesso, come quelli che ci amministravano prima, non veda bene le qualità vere della nostra città, ovvero pensi che abbiano bisogno di una qualche droga per essere notate. E’ vero che le Olimpiadi del 2006 hanno giovato da questo punto di vista, ma ora basta, lavoriamo sulla qualità piuttosto che sulle trovate.
E qualità da mettere in evidenza e migliorare, in rapporto agli interessi cui è rivolta Italia Nostra, ma che crediamo in qualche modo condivisibile da moltissimi, dovrebbe essere la natura da cui è gratificata Torino, da quella del paesaggio montano e collinare, al verde, quello spontaneo quello sapientemente costruito nei secoli.
E se vogliamo scendere nel concreto, utilizzando un’espressione un po’ fastidiosa, immaginiamo la possibile “offerta turistica” di Torino, proiettabile su un soggiorno prolungato. Possiamo dire che oltre al richiamo “per tutti” del Museo Egizio e della Mole- Museo del Cinema, per moltissimi dei Musei Reali e di Venaria, ci potrebbe essere per molti il richiamo di una tranquilla fruizione della “natura in città”, delle sponde del Po, che offrono, e tenute meglio ancor più offrirebbero, magnifiche passeggiate anche per tutta una giornata, esercizi fisici e sport individuale in un ambiente così piacevole, remate sul fiume, e così e con tante cose ancora, anche proiettandosi nei dintorni e sulle montagne, non pochi potrebbero trovare appagante stare qui per settimane.
Domenica 20 ottobre, nell’ambito delle giornate nazionali di Italia Nostra “Paesaggi Sensibili”, dedicate quest’anno ai paesaggi di acque, Italia Nostra-Torino condurrà una passeggiata guidata lungo le sponde del Po cittadino, dal Borgo Mediovale fino alla Gran Madre e parco Michelotti. Appuntamento 10.00 alla tettoia del Palazzo Torino Esposizioni.
Sperando di incontrarci lì, col un bel tempo ma pazienza se non, un caldo saluto
per Italia Nostra-Torino Roberto Gnavi presidente