Italia Nostra-Torino novembre 2018 notizie e convegni

Notizie Italia Nostra-Torino novembre 2018

Cari Soci e cari amici di Italia Nostra-Torino,

prima del piacere di riferire di nostre imminenti iniziative, ripetiamo che i prossimi mesi e possiamo dire i prossimi anni sono densi di incertezze sui beni su cui verte il nostro interesse.

Per l’area metropolitana, apparentemente esaurita l’ipotesi di una riedizione delle Olimpiadi invernali, è più che mai incerto il futuro della TAV, sul cui problema continua ad essere difficile un confronto basato su dati oggettivi e previsioni ragionevoli con reciproco rispetto fra gli opposti schieramenti di opinione.

E molto è ancora incerto sul grado di protezione che il Piano Paesaggistico Regionale recentemente varato potrà assicurare di fronte all’abbondante margine decisionale dei vari comuni nell’interpretarlo.

In Torino continua ad essere evidente come le ristrettezze economiche del Comune rendano difficili interventi migliorativi sull’ambiente e anzi inducano ad accettare quei nuovi insediamenti commerciali e e residenziali impostati dall’amministrazione precedente e contro cui la forza politica ora alla guida si era schierata.

Tuttavia miglioramenti ci sono stati, prima di tutto col progetto di restituzione a parco pubblico dell’ex zoo, Parco Michelotti, e con l’annullamento di progetti di parcheggi sotterranei a scapito di viali e piazze di grande valore.

Adesso è in gestazione una Variante Generale del Piano Regolatore che potrebbe fissare migliori garanzie per la qualità ambientale, e occorre esprimere ogni suggerimento utile ora che c’è qualche pur relativa speranza che abbia seguito.

Come Italia Nostra-Torino, fra l’altro, intendiamo suggerire che venga rafforzato il il ruolo della Commissione Edilizia del Comune. 

L’attuale enunciato dei compiti della Commissione edilizia consente teoricamente di raccomandare modifiche sostanziali ad un progetto:  Rispetto ai progetti che le vengono sottoposti, la Commissione si esprime sulla qualità edilizia ed architettonica delle opere con particolare riguardo al loro corretto inserimento nel contesto urbano sotto ogni profilo architettonico, urbanistico, edilizio, storico-ambientale e della gestione dei suoli.” ma in pratica, essendo i progetti presentati nel loro assetto finale, diventa “politicamente” difficile proporre modifiche onerose.

Appare opportuno quindi estendere largamente l’applicazione del paragrafo successivo del Regolamento: Possono essere sottoposti all’esame della Commissione Edilizia progetti di massima per opere di particolare importanza per la Città, allo scopo di ottenere un parere preliminare ed eventuali indirizzi.” introducendo la nozione che “particolare importanza” vada attribuita a tutte le collocazioni urbane, non solo centrali, che lo stesso piano regolatore definisce “zone urbane storico-ambientali” in cui “ sono individuati nelle tavole di piano gli edifici di particolare interesse storico (campitura nera) e gli edifici caratterizzanti il tessuto storico (tratto nero continuo)…..” Attualmente di fatto si permette di costruire, negli intervalli fra questi edifici tutelati, cose morfologicamente e dimensionalmente molto stridenti, come per esempio non possiamo non notare, anche per interventi recenti, in via Nizza; se per l’intervento in largo Marconi nella foto sotto fosse stato presentato preliminarmente un “progetto di massima” probabilmente ne sarebbe uscito qualcosa di meglio……

Suggeriamo ai nostri soci e a chi condivide l’interesse su questi temi di affrontare la fatica in realtà non così impervia di esplorare sul sito del comune di Torino l’attuale piano regolatore, sia nella trattazione normativa sia nella cartografia, inquietante all’inizio con la sua molteplicità di colori e di tratteggi, ma poi accessibile con le tavole esplicative, e confrontabile con la realtà fotografica dell’utilissimo Googleearth.

Nei prossimi giorni il Consiglio Regionale Piemontese di Italia Nostra propone tre convegni in occasione del sesto centenario della fine, nel 1418 del Principato d’Acaia retto dai Savoia-Acaia e dalla sua confluenza nel Ducato di Savoia che acquistò così una estesa presenza al di qua delle Alpi.

I tre convegni, legati alla campagna nazionale di Italia Nostra “monumento da salvare”, insieme intitolati “ Tutela, conservazione e valorizzazione dei beni Acaia in Piemonte”, oltre che sui monumenti del periodo verteranno largamente sulla rievocazione storica e saranno tenuti nei tre luoghi che ce ne tramandano la memoria: Palazzo Madama a Torino, già castello d’Acaia, il castello Acaia a Fossano e a Pinerolo che del principato fu la capitale.

Il Trecento, il secolo degli Acaia, così denso di avvenimenti in Piemonte, è forse più rievocato nel resto della regione, ricca di centri storici dai tanti monumenti medievali, che non a Torino, orgogliosa dei suoi ricordi di epoche successive, e in cui pure ci sarebbe tanto da scoprire.

A palazzo Madama giovedì 6 dicembre, dalle 14.00 alle 17.30, a Pinerolo venerdì 14 dicembre, dalle 15.00 alle 18.00 nel salone Casa Madre delle Suore di San Giuseppe in via Principi d’Acaia 82, a Fossano domenica 16 dalle 9.30 alle 12.00 nel castello di Fossano. Per i nostri corrispondenti mail alleghiamo il programma. Per chi leggesse questa newsletter sul sito se lo desidera può farcene richiesta scrivendoci a torino@italianostra.org.

Sperando di offrire una occasione interessante a quanti condividono i nostri interessi, un caldo saluto dal Direttivo di Italia Nostra-Torino

Roberto Gnavi

Presidente di Italia Nostra-Torino

Convegno “L’Archeologia industriale come identità dei luoghi” 20 ottobre 2017

Convegno

“L’Archeologia industriale come identità dei luoghi”

20 ottobre 2017, Torino, Sala Conferenze Archivio di Stato, piaz.ta Mollino  h.9-14

PROGRAMMA   

Ore 9 PRESENTAZIONE

Adriana My, presidente del Consiglio Regionale del Piemonte di Italia Nostra

Significato e obiettivi dell’iniziativa “monumento da salvare”

Saluti delle autorità

(sono stati invitati i sindaci e amministratori delle città “campione”)

Maria Teresa Roli, architetto, consigliere nazionale e vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte di Italia Nostra

Introduce e modera

9,30 CONTRIBUTI DALLE SEZIONI DI ITALIA NOSTRA

Lionello Archetti Maestri, presidente della Sezione di Acqui Terme

Acqui. Una città senza identità: né ville d’eaux né working town

Maria Irena Mantello, architetto del paesaggio

Alessandria. Archeologia Industriale o Rudere eccellente: la testimonianza dell’ex zuccherificio di Spinetta Marengo dopo anni di degrado e di oblio

Francesco Bonamico, architetto, già docente al Politecnico di Torino

Bra: le concerie sconce

Giulio Bedoni, pubblicista, presidente della Sezione di Novara

Novara. Le settecentesche Fornaci Bottacchi: cronistoria di un costoso abbandono

Eros Primo, architetto

Pinerolo, città d’opera e d’acqua. Il caso dell’ex merlettificio Turck

Giovanni Lupo, architetto, già docente al Politecnico di Torino

Torino. OGR e OGM: due acronimi e due modalità di approccio

Roberto Ripamonti, architetto

VCO. Esempi “noti” di una prematura archeologia industriale: Omegna, la Bialetti di Crusinallo e la Girmi di Cireggio

Giancarlo Boglietti, ingegnere, già assessore all’Urbanistica di Vercelli

Vercelli. Area ex Montefibre: una scelta politico-urbanistica?

12,45 INTERVENTI A RICHIESTA e DIBATTITO

13,30 CONCLUSIONI di

Maria Teresa Roli: Operatività da mettere in campo